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Crescita personale, psicoterapia e fomazione

La psicologia positiva e lo stato di “flow”

La psicologia positiva nasce trae le sue origini dagli studi di Seligman sull’impotenza appresa (1975), con il cui termine si riferisce all’“abitudine di interpretare sempre in maniera negativa ciò che succede, al punto che pensiamo di non essere abbastanza capaci di affrontare la maggior parte delle cose che accadono nella nostra vita e non tentiamo pertanto nemmeno di affrontarle”.

L’autore parla di “salute positiva” riferendosi non tanto all’assenza di malattia quanto ad una condizione specifica caratterizzata dal provare emozioni positive, dall’impegno volto al raggiungimento di obiettivi positivi e dall’essere in grado di relazionarsi positivamente con l’altro. La psicologia positiva (PP), quindi, si concentra sulla comprensione e la costruzione di un funzionamento ottimale in individui, organizzazioni e comunità, volto al raggiungimento di un livello di benessere soddisfacente e significativo. Un contributo significativo alla psicologia positiva è arrivato da Mihaly Csikszentmihalyi, celebre per l’introduzione del concetto di “stato di flow”, conosciuto anche come “esperienza ottimale”, ossia quello stato mentale in cui la persona è immersa completamente in un’attività, perdendo la percezione del tempo, le distrazioni esterne e talvolta persino di sé stessa. L’autore ha descritto lo stato di flow come un’esperienza di ottimale soddisfazione, in cui le abilità personali e le sfide dell’attività si bilanciano perfettamente. 

L’obiettivo ultimo della psicologia positiva è, dunque, il raggiungimento di uno stato di benessere prolungato, nel quale l’individuo possa sviluppare il suo massimo potenziale: un obiettivo che viene oggi definito human flourishing, ovvero una condizione in cui gli individui non solo sperimentano il benessere emotivo e psicologico, ma “si impegnano attivamente per vivere una vita piena di significato e realizzazione” (Pawelski, 2021).

La teoria, la ricerca e l’applicazione della PP si focalizzano sulla comprensione e la costruzione del benessere, della resilienza, del carattere e dei relativi costrutti positivi. Gli interventi di psicologia positiva si basano su esercizi e attività mirate alla valorizzazione degli aspetti positivi dell’esistenza e della propria persona, attraverso quelli che vengono chiamati punti di forza. Infatti, essere consapevoli dei propri punti di forza e saperli utilizzare al meglio, per rivalutare positivamente gli episodi accaduti, permette di mantenere elevati i livelli di felicità individuale nel tempo e riduce, dove presenti, sintomi depressivi.

Bibliografia 

  • Pawelski, James O.  (2021) “The positive humanities: Culture and human flourishing.” The Oxford handbook of the positive humanities.
  • Seligman, M. E., & Csikszentmihalyi, M. (2000). Positive psychology: An introduction (Vol. 55, No. 1, p. 5). American Psychological Association. 
  • Seligman, M. E., Rashid, T., & Parks, A. C. (2006). Positive psychotherapy. American psychologist61(8), 774.
  • Sin, N. L., & Lyubomirsky, S. (2009). Enhancing well‐being and alleviating depressive symptoms with positive psychology interventions: A practice‐friendly meta‐analysis. Journal of clinical psychology65(5), 467-487.
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